Sardegna Archeofilm Festival 2025: premi, emozioni e grande pubblico a Mont’e Prama

Si è conclusa con un grande successo di pubblico la IV edizione del Sardegna Archeofilm Festival, l’atteso appuntamento che ha trasformato per quattro giorni l’area archeologica di Mont’e Prama in un palcoscenico unico dedicato al cinema documentario. L’edizione 2025 ha visto la partecipazione di archeologi, registi, esperti e appassionati da tutta Italia, in un mix avvincente tra divulgazione scientifica, identità culturale e racconto cinematografico.

Il Premio Giunti/Archeologia Viva del pubblico è andato alla pellicola francese “I fratelli Champollion. Nel segreto dei geroglifici”, diretta da Jacques Plaisant, che ha saputo affascinare il pubblico raccontando la decifrazione dei geroglifici grazie alla stele di Rosetta, con una particolare attenzione al contributo del fratello maggiore Jacques-Joseph. Il premio è stato consegnato dal direttore artistico Tore Cubeddu insieme a Giulia Pruneti di Archeologia Viva.


Un festival sempre più internazionale

In concorso oltre venti documentari provenienti da tutto il mondo, con un focus particolare sulla storia, l’archeologia e il patrimonio del Mediterraneo. Sul podio del gradimento del pubblico, al secondo posto il film italiano “Némos andando per mare” di Marco Antonio Pani, e al terzo “Maasai Eunoto” del regista kenyota Kire Godal.

Ogni sera il festival ha proposto proiezioni, incontri e dialoghi tra discipline, portando la narrazione del passato al centro dell’interesse contemporaneo. Un’occasione per riflettere sull’identità, sulle scoperte e sulla memoria dei popoli, in una location che rende tutto ancora più emozionante: il sito archeologico di Mont’e Prama, con gli scavi a pochi passi dallo schermo.


Omaggio a Carlo Tronchetti e spazio ai giovani

Momento toccante della rassegna è stato il film fuori concorso “Carlo Tronchetti – La mia Sardegna Archeologica”, documentario-intervista firmato da Nicola Castangia, con soggetto di Anthony Muroni e consulenza scientifica di Giorgio Murru. Tronchetti, figura centrale dell’archeologia sarda, ha emozionato il pubblico raccontando decenni di scavi da Nora a Tharros, con uno stile ironico e appassionato. Il documentario sarà in concorso alla prossima edizione del Firenze Archeofilm.

Durante la serata finale è stato anche assegnato il Premio Archeociak, dedicato alle scuole sarde e promosso insieme all’Associazione Babel: a vincere l’edizione 2025 è stato l’Istituto Comprensivo di Uta con il progetto “La pietra del tempo”, premiato sul palco da Paolo Carboni, direttore artistico del Babel Festival.


Un evento che fa crescere la cultura in Sardegna

Soddisfazione espressa dal presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, che ha sottolineato come il festival sia cresciuto anno dopo anno, diventando un punto di riferimento per la divulgazione archeologica in Sardegna. “Siamo riusciti a portare il cinema in un’area dove la storia si tocca con mano – ha affermato – e dove il racconto del passato diventa più che mai attuale”.

Il Sardegna Archeofilm Festival si conferma dunque un appuntamento imperdibile nel calendario culturale dell’estate sarda, un laboratorio capace di coinvolgere pubblico e nuove generazioni, valorizzando il patrimonio della nostra isola con passione, rigore scientifico e creatività.


INFO PER PARTECIPARE O CONTATTARE
📍 Fondazione Mont’e Prama
Via Tharros – c/o Museo Civico Giovanni Marongiu
09072 Cabras (OR)
📧 Email: fondazione@monteprama.it
🌐 Sito web: www.monteprama.it

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