ARCHEOBEER, BUONA LA PRIMA: IL SINIS BRINDA A CULTURA, BIRRA E BELLEZZA
La stagione culturale estiva della Fondazione Mont’e Prama prosegue martedì a Bosa con l’evento inaugurale del Festival dell’Archeologia
È stato un vero brindisi collettivo quello che, dal 13 al 15 giugno, ha animato San Salvatore di Sinis: un pubblico caloroso ha accolto con entusiasmo la prima edizione dell’ArcheoBeer Festival, che ha saputo coniugare archeologia, musica, birra artigianale e spirito di comunità.
Organizzato dalla Fondazione Mont’e Prama, l’evento ha rappresentato un felice esperimento capace di intrecciare scienza e convivialità, con un programma ricco di conferenze, degustazioni guidate, incontri divulgativi e musica dal vivo. Tre giornate in cui il villaggio di San Salvatore si è trasformato in un palcoscenico unico per raccontare il legame millenario tra birra, storia e territorio.
Ampio spazio è stato dedicato ai birrifici artigianali sardi e alla cucina locale, e grande successo ha riscosso l’installazione “Museum of the Moon” dell’artista britannico Luke Jerram, che ha incantato i visitatori con la sua luna monumentale sospesa nel cuore del villaggio.
«Siamo soddisfatti di come scienza, cultura e convivialità siano state protagoniste a San Salvatore nel fine settimana. La prima edizione dell’ArcheoBeer Fest si è chiusa con un bilancio positivo, registrando ottimi riscontri in termini di partecipazione – esordisce Anthony Muroni, Presidente della Fondazione Mont’e Prama –. Il Festival ha sperimentato un format capace di coniugare contenuti culturali, grazie a conferenze partecipate e seguite con interesse, con momenti di festa e aggregazione pensati per un pubblico ampio, dalle famiglie agli appassionati di musica. Siamo felici – prosegue Muroni – di aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati: realizzare una bella festa all’insegna di archeologia e convivialità, nel massimo rispetto dello straordinario luogo che ci ha ospitato: il villaggio di San Salvatore. Un clima di festa ha accompagnato tutte le giornate dell’evento, contribuendo a rafforzare l’idea di un appuntamento accessibile, inclusivo e sostenibile in cui si è creato anche il giusto spazio per la promozione delle birre locali».
Il riscontro positivo di questa prima edizione consolida la visione della Fondazione Mont’e Prama nel valorizzare il patrimonio culturale attraverso linguaggi contemporanei e modalità innovative, e pone già le basi per l’edizione 2026.
«Questo risultato conferma, ancora una volta, le potenzialità di San Salvatore come polo attrattivo – conclude Muroni – e apre la strada a nuove idee e prospettive per l’edizione 2026».
L’ArcheoBeer Festival ha rappresentato il primo appuntamento di una stagione culturale estiva che si preannuncia intensa: «Martedì saremo a Bosa per l’evento inaugurale del Festival dell’Archeologia – annuncia Muroni – che poi proseguirà con tre serate a Cabras e Tharros, a cui seguiranno il Festival Letterario, l’Archeofilm e i grandi concerti sempre a Tharros».
Concluse dunque le celebrazioni brassicolo-archeologiche, la Fondazione si prepara a inaugurare il Festival dell’Archeologia, che prenderà il via martedì 17 giugno con un calendario fitto di incontri e approfondimenti, tra la Planargia e il Sinis, fino al 20 giugno.
L’apertura è prevista a Bosa, nell’ex Convento dei Cappuccini, con una serata dedicata alla storia antica del territorio e all’eredità medievale del castello Malaspina. Dopo i saluti delle autorità, interverranno gli studiosi Attilio Mastino e Antonio Corda, seguiti da Franco Giuliano Rolando Campus, con una riflessione sulle fortificazioni medievali sarde. La conclusione dell’incontro sarà affidata al Quintetto Atlantico, con Enzo Favata e altri straordinari musicisti. Conduce Ambra Pintore.
Da mercoledì 18 giugno, il Festival si trasferisce al Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras per tre serate tematiche. La prima è dedicata alle grandi mostre internazionali della Fondazione Mont’e Prama, con la partecipazione dei curatori di alcuni dei principali musei europei: dal Museo Archeologico della Catalogna al Neues Museum di Berlino, dall’Ermitage di San Pietroburgo al MANN di Napoli. Verranno inoltre presentate le esposizioni realizzate in Sardegna, tra cui Il ritorno dei Giganti, Aristocrazie sarde ed etrusche, la mostra su Tharros al Museo Diocesano Arborense e il progetto Sulle spalle dei Giganti dedicato a Costantino Nivola. La serata sarà introdotta da un intervento musicale del duo Federica Urracci & Alessio Sanna.
Giovedì 19 giugno, il Festival affronta i temi di identità, narrazione storica e accessibilità. Lo scrittore Francesco Grasso dialogherà con l’archeologa Maria Emanuela Alberti sull’immaginario mediterraneo nei romanzi storici. Seguirà un confronto sulla Carta di Ustica e la collaborazione tra la Fondazione Mont’e Prama e la Fondazione Sebastiano Tusa, per poi concludere con l’incontro Non toccarmi, dedicato al corpo nell’arte, con Claudio Pescio e Roberta Scorranese. La colonna sonora sarà affidata a Chiara Effe.
Il Festival si chiuderà venerdì 20 giugno con una serata interamente dedicata all’archeologia sarda e mediterranea. Tra i temi affrontati: le relazioni tra la Sardegna nuragica e l’Egeo, gli scavi nella laguna di Cabras e al nuraghe Cannevadosu, oltre agli studi dell’Università di Bologna su Tharros e dell’Università di Cagliari sul paesaggio costiero. Interverranno Massimo Cultraro, Raimondo Zucca, Rita Auriemma, Anna Chiara Fariselli, Carla Del Vais e molti altri. La serata sarà accompagnata dalla musica di Ilaria Porceddu e Emanuele Contis.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
Il programma completo è disponibile sul sito monteprama.it






